Scuole riaperte da appena più di un mese è già appare evidente lo stato problematico che si vive quotidianamente, gli eventi degli ultimi anni hanno dimostrato che i concorsi non bastano a garantire la continuità didattica e quindi a cancellare la piaga del precariato che lo scorso anno ha portato tra le 200mila e le 250mila supplenze.
Un docente ogni quattro è precario, pertanto è corretto affermare che il contesto formativo pubblico si regga sui precari, ostacolati dal non voler reintrodurre il doppio canale di reclutamento che in passato ha prodotto risultati egregi.
Permettere l’assunzione dalle GPS di prima e seconda fascia, senza imporre vincoli darebbe anche una risposta alla Commissione UE che sta valutando la procedura di abuso del precariato in Italia, in spregio alla Direttiva 70/99.
Pensare di ignorare il problema del precariato, o peggio di risolverlo con la macchinosità di concorsi annunciati ma non ancora banditi è un errore enorme, le immissioni in ruolo del personale docente hanno bisogno di una vera svolta.